Cari amici,
sono rientrata dal Burkina da circa un mese e desidero condividere con voi alcune considerazioni sulla situazione del paese che visito ormai da molti anni.  

In generale in Burkina il Covid non è stato e non è percepito come un problema.  L’impatto della malattia è stato minimo e sono altre le criticità sanitarie, prima tra tutte la malaria.
La vera emergenza del Burkina Faso in questo periodo è l’instabilità e l’insicurezza.  Intere parti di territorio sono fuori controllo.  Anche se qui in Italia non se ne sente parlare, gli attacchi nei villaggi delle zone verso i confini a est, nord e ovest, sono molto frequenti e non sembra che questo governo riesca a fare abbastanza per fermare questo fenomeno.   La gente comincia a essere veramente stanca di questa situazione, c’è molta insoddisfazione e molta rabbia.

A Koubri però, dove ha sede Watinoma, questi problemi di insicurezza sembrano lontani, e si nota invece un cambiamento della situazione socio economica rapidissimo e vertiginoso.  
Dove fino a pochi anni fa c’erano terre coltivate a miglio e mais, adesso ci sono case, anzi ville, – a volte anche a due piani! –  negozi, bar, chioschi, e stazioni di servizio. Fino a 20 anni fa a Koubri non c’erano stazioni di servizio.  Bisognava fare rifornimento all’uscita da Ouagadougou, la capitale.  Adesso ce ne saranno almeno 10.  Questo dà in parte l’idea della vertiginosa urbanizzazione della zona.
Un tempo intorno alla nostra sede c’erano campi, ora ci sono ville di persone benestanti che fuggono dalla città, divenuta ormai invivibile per il traffico e lo smog.

Questa situazione genera dei problemi nelle fasce di popolazione locale più povera, che un tempo era dedita all’agricoltura.  Per anni hanno potuto usufruire di terreni che non gli appartenevano e che gli venivano concessi in uso, ora che il loro valore aumenta, vengono venduti e edificati. Così i contadini, con sempre meno spazi per coltivare, si ritrovano senza avere più nemmeno quei mezzi minimi di sussistenza di cui potevano usufruire e cercano di convertirsi in muratori o altri mestieri di manovalanza.

Inoltre a Koubri arrivano sempre più “stranieri” persone che provengono da altre zone del Burkina, in particolare da quelle dove c’è una maggiore insicurezza. Anche nella nostra scuola quest’anno sono aumentati i bambini che fanno parte di famiglie di rifugiati.  
L’aumento della popolazione provoca un aumento di persone che cercano lavoro, e per il momento Koubri non offre grandi prospettive.

In agosto e settembre, il periodo della cosiddetta “soudure”, quando i raccolti dell’anno precedente sono esauriti e quelli dell’anno nuovo non sono ancora pronti, si verificano quasi sempre dei fenomeni di inflazione.  I prezzi dei beni di prima necessità aumentano.  Ma quest’anno è un po’ diverso … Non solo tutto è aumentato, la farina, l’olio, il gas, lo zucchero, i fagioli … ma alcuni generi alimentari di importazione sono addirittura scomparsi.  Ad esempio, l’olio di semi che usavamo per la mensa non si trova più. Questo è dovuto al fatto che, a seguito della crisi Covid, le frontiere terrestri sono ancora chiuse, limitando di fatto gli scambi commerciali.   E naturalmente c’è sempre chi ne approfitta per speculare.

Ho dovuto riaggiornare tutti i costi anche per la mensa scolastica della nostra scuola.  Quest’anno il costo a bambino sarà di 60 euro e non più di 50.  Dato che ormai i rinnovi dei sostenitori erano in buona parte già arrivati non ho potuto intervenire su quelli, ma sicuramente sarà necessario attivare delle raccolte fondi extra nel periodo natalizio per poter sostenere la mensa fino alla fine dell’anno scolastico.

Quest’anno la scuola Watinoma ospita 190 alunni suddivisi in 7 classi.  
Abbiamo scelto di sdoppiare la classe dell’ultimo anno (6° anno – CM2) perché avevamo 12 bambini dell’anno scorso che non hanno superato l’esame e 30 che arrivavano dal 5° anno. Una classe di 42 bambini, sebbene per gli standard burkinabé sia normale, dal nostro punto di vista di qualità educativa non è accettabile.  
Quindi abbiamo sistemato una delle due terrazze coperte e l’abbiamo trasformata in classe. Abbiamo ricevuto anche tantissime richieste di iscrizione per la prima elementare e anche di inserimento nelle altre classi.  
Come sempre abbiamo cercato di dare priorità alle bambine e alle situazioni più critiche, nei limiti dei 30 alunni per classe.
Quindi una parte del viaggio è stata dedicata ai colloqui con le famiglie dei nuovi iscritti, alla selezione di nuovi insegnanti – test scritto e colloqui orali – , alla preparazione dei contratti e la ristampa di tutti i documenti importanti per la gestione della scuola che erano andati bruciati.  
Riguardo gli insegnanti, quest’anno abbiamo pubblicato l’annuncio per la ricerca di candidati su FB, raccogliendo 31.700 visualizzazioni nell’arco di una settimana.  Questo per dire quanta fame di lavoro ci sia!  Da quest’anno abbiamo cambiato la direttrice della scuola e sembra che Agathe, la nuova direttrice, stia dando un’impronta molto positiva.
Durante il soggiorno in Burkina è arrivata anche la notizia che la Tavola Valdese ha finanziato il nostro progetto “Educare all’ambiente, alla scienza, all’arte e ai diritti per una convivenza civile e pacifica e lo sviluppo sostenibile in Burkina Faso” che prevede tantissime attività extra scolastiche per gli alunni della nostra scuola e per ragazzi dei licei di Koubri.  Il progetto sta prendendo avvio proprio in questi giorni!
Grazie alle generose donazioni ricevute a seguito dell’incendio, abbiamo potuto cominciare a ricostruire l’ufficio: tetto, muri, pavimento e impianto elettrico sono stati rifatti. Abbiamo anche fatto costruire un nuovo scaffale per tutti i documenti e io ho portato un computer portatile e una stampante usati.  Diciamo che ci vorrà ancora un po’ di tempo per ricostruire tutto quello che c’era ma è un buon inizio.
Per ultimo due parole sul nostro campo: Hadbila sta diventando sempre più bravo a coordinare e monitorare il lavoro e le donne del Groupement sono ormai un gruppo abbastanza affiatato.  Il campo è sempre molto bello, soprattutto nella stagione delle piogge, con la natura rigogliosa.
Ci sarebbero ancora tante cose da raccontare ma per ora mi fermo qui.
Un abbraccio a tutti,

Flora